HANNO SCRITTO

...Un viaggio attraverso lo spazio e le forme è ciò che ci viene proposto da Paolo Alessandro Fanizza nella sua personale. È la sintesi di un percorso durato dieci anni e dedicato alla ricerca di una propria stilizzazione delle forme. Si parte con la visione di alcune opere più classiche, per arrivare a opere come Dimensione libertà che sono forma e dinamismo allo stato puro. 

I materiali privilegiati dell’artista per le sculture sono quelli poveri come il gesso e argilla- che per Fanizza “devono essere nobilitati e portati alla stessa strenua e considerazione del bronzo”. Le linee curve e le forme morbide sono prevalenti e danno alle figure andamenti fluidi che si lasciano seguire facilmente dall’occhio e gli danno armonia e sicurezza. Il morbido dinamismo, però, è al tempo stesso sintomatico dell’esistenza, all’interno, di diverse e forti tensioni che portano talvolta il soggetto a contorcersi su se stesso, come avviene in Tormento, Prigioniero e I Lottatori.

Come afferma il critico Gianni Piomelli: “ I suoi soggetti sono figure umane, personaggi in attesa di un risveglio e pronti al dialogo per trasmettere un messaggio che travalica le perimetrazioni plastiche”.

... Guardando la postura della scultura appare naturale ravvisare l’immagine di uomo prostrato in ginocchio, in piena disperazione, con le braccia pronte a stringersi intorno a quel petto sede di un cuore ormai disperato...